Comunicare visione e identità: il racconto di Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini, CEO di Chromakia

OGGI OSPITO

llaria Vecchio & Pasquale Mattia Gelorini 

(Ceo di Chromakia)


Dialogamente | Intervista a Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini, CEO di Chromakia

L’idea de “La Notte Diurna” nasce dall’immagine di un muro invisibile.

Nel nuovo appuntamento di Dialogamente accogliamo due protagonisti della comunicazione contemporanea: Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini, fondatori e CEO di Chromakia, realtà che coniuga creatività, tecnologia e strategia per dare forma a progetti di comunicazione innovativi e dal forte impatto visivo.La loro visione si distingue per la capacità di unire approccio analitico e sensibilità estetica, trasformando l’identità dei brand in esperienze capaci di coinvolgere e ispirare. Con loro parleremo di innovazione digitale, storytelling, branding e nuovi linguaggi visivi, ma anche del percorso umano e professionale che li ha portati a fondare Chromakia e a costruire un modello di impresa che guarda al futuro con autenticità e coraggio.Un incontro che promette di offrire idee, prospettive e ispirazioni a chi crede che la comunicazione non sia solo tecnica, ma un vero e proprio linguaggio di relazione.

Buona lettura!


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Dalla nascita di Chromakia alla loro visione della comunicazione contemporanea, Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini ci accompagnano in un dialogo autentico fatto di idee, esperienze e prospettive sul futuro del settore.
Ecco cosa ci hanno raccontato.

D- La Notte Diurna” è un cortometraggio intenso, visivamente potente e profondamente simbolico.

Come nasce l’idea di questo progetto e quale messaggio volete trasmettere attraverso la sua luce e il suo silenzio?

L’idea de “La Notte Diurna” nasce dall’immagine di un muro invisibile. Quella barriera che una persona, quando si sente fragile o malata, inizia a costruire per proteggersi. Ma, senza accorgersene, quel muro non la difende ma la isola. Allontana le persone care, crea incomprensioni e porta alla rottura dei rapporti.Con questo cortometraggio volevo raccontare proprio quel momento in cui quella barriera cade, o meglio, quando non serve più. La svolta arriva solo dopo la morte, quando qualcosa finalmente si libera. Il protagonista, non più legato al corpo, inizia a vagare in questi spazi di passaggio, quei luoghi sospesi che rappresentano il cuore visivo del film.È lì, in quel silenzio metafisico, che tutto il suo passato gli si mostra con una chiarezza totale: gli errori, le occasioni perse, il dolore che ha causato senza volerlo. È una comprensione piena, forse tardiva, ma necessaria per chiudere un cerchio.


GUARDA IL CORTOMETRAGGIO DA QUI

 

D- Il film ha conquistato diversi premi internazionali, da Atene a Chicago.

Cosa significano per voi questi riconoscimenti e quanto contano, oggi, per una casa di produzione indipendente come Chromakia?

Ricevere premi internazionali è sicuramente una grande soddisfazione. Non tanto per il riconoscimento in sé, ma perché significa che qualcosa del nostro linguaggio e della nostra visione riesce a parlare anche a chi vive in contesti molto lontani dal nostro. È la conferma che le emozioni, se raccontate con sincerità, riescono a superare ogni barriera.Per una realtà indipendente come Chromakia questi risultati hanno un valore ancora più grande: ci ricordano che è possibile costruire un cinema libero, personale, senza dover rinunciare alla qualità o alla profondità. Ogni selezione e ogni premio diventano una spinta a continuare, a credere che anche le storie più intime possano trovare il loro spazio nel mondo.

D- Chromakia è un nome che ormai incuriosisce e affascina nel panorama del cinema sperimentale.

Come descrivereste la vostra identità artistica e il vostro modo di intendere la produzione audiovisiva?

Chromakia è nata dal desiderio di esplorare il linguaggio audiovisivo in modo libero, senza schemi rigidi o formule prestabilite. Per noi il cinema è prima di tutto un territorio di ricerca, un luogo dove immagine, suono e ritmo possono fondersi per dare forma a qualcosa di nuovo.Non ci interessa tanto inseguire le tendenze, quanto cercare una verità emotiva, anche attraverso l’imperfezione o il rischio. Ogni progetto nasce da una domanda, da un’urgenza espressiva che poi trova la sua forma visiva.Come casa di produzione, cerchiamo di sostenere autori e progetti che abbiano un’identità forte, che usino la luce, il silenzio e lo spazio non solo per raccontare una storia, ma per creare un’esperienza sensoriale e interiore. In questo senso, Chromakia è più un laboratorio che una semplice casa di produzione: un luogo dove si sperimenta, si sbaglia e si cerca sempre di andare un po’ più a fondo.

D- Avete scelto la Puglia come base per la vostra casa di produzione.

Cosa vi ha spinti a portare il vostro progetto proprio qui e che cosa rappresenta per voi questa terra?

Abbiamo scelto la Puglia perché sentivamo che questa terra potesse accogliere e amplificare la nostra visione. Qui abbiamo trovato luoghi che ci somigliano: spazi più onirici e nascosti, lontani dalle immagini più convenzionali. Sono luoghi silenziosi, pieni di suggestioni. Allo stesso tempo, c’è la voglia di creare un vero ecosistema creativo, un luogo dove i giovani possano crescere, sperimentare e trovare spazio per esprimersi.Portare Chromakia qui significa non solo fare progetti artistici, ma contribuire a costruire un ambiente fertile, aperto e libero, dove le idee possano davvero prendere forma.

D- Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi di Chromakia?

Potete anticiparci qualcosa sui nuovi progetti o sulle direzioni artistiche che intendete esplorare?

Guardando al futuro, stiamo lavorando alla creazione di OASI HUB, uno spazio creativo e tecnologico dedicato alla produzione audiovisiva che integri le tecnologie 4.0. L’obiettivo è costruire un luogo dove sia possibile sperimentare con le forme più innovative di narrazione visiva e aprirsi a nuove modalità di collaborazione e formazione.È un progetto che ci ha già regalato una grande soddisfazione, ottenendo un riconoscimento dalla Fondazione Taranto 2025 durante la Start Cup Puglia, svoltasi a Bari.Allo stesso tempo, stiamo sviluppando nuovi cortometraggi e opere che proseguono il nostro percorso di ricerca sul linguaggio delle immagini e sulle possibilità espressive del cinema contemporaneo.



Grazie a Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini

Un confronto che lascia emergere quanto la comunicazione, oggi più che mai, richieda visione, competenza e sensibilità umana.
Attraverso le parole di Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini, Chromakia si rivela non solo come un’agenzia, ma come un laboratorio creativo in cui ogni progetto nasce dall’ascolto e si trasforma in valore concreto.Ringraziamo Ilaria e Pasquale per aver condiviso con Blogalmente la loro esperienza, la loro visione e la loro energia: un dialogo autentico che arricchisce lo spazio di Dialogamente e ispira chi ogni giorno crede nel potere delle idee.



Note finali

Un confronto che lascia emergere con chiarezza quanto la comunicazione, oggi più che mai, richieda visione, competenza e sensibilità umana.
Attraverso le parole di Ilaria Vecchio e Pasquale Mattia Gelorini, Chromakia si rivela non solo come un’agenzia, ma come un vero laboratorio creativo, dove ogni progetto nasce dall’ascolto e si traduce in valore.Un dialogo che conferma come, dietro le migliori strategie, ci siano sempre persone capaci di vedere oltre.


📬 Contatti 


Per restare aggiornati su Chromakia e sui prossimi progetti di Pasquale Mattia Gelorini e Ilaria Vecchio:🔗 Instagram: @chromakia_🎬 Cortometraggio La Notte Diurna disponibile su WeShort




Testo di Alessandro Bagnato per Blogalmente www.blogalmente.blog 

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