Credo che la svolta sia arrivata quando ho deciso di non considerare più il digitale solo come una passione, ma come un vero e proprio lavoro. All’inizio sperimentavo per curiosità, provavo strategie, aprivo pagine social, facevo test sulle ads. Poi ho capito che quelle competenze potevano davvero generare valore concreto per le persone e per le aziende.
Ci sono storie che parlano di talento, altre di coraggio, altre ancora di visione. Poi ci sono storie che le contengono tutte insieme.
A soli 22 anni, dal cuore del Salento, Gabriele è già riuscito a farsi spazio in un mondo competitivo come quello del marketing digitale, diventando punto di riferimento per realtà locali, nazionali e internazionali. La sua forza? Uno sguardo giovane, capace di trasformare la freschezza delle idee in strategie concrete e vincenti.
In questa intervista esclusiva per Dialogalmente, Gabriele ci racconta il suo percorso, i momenti chiave che lo hanno portato fin qui, il suo modo di vivere il digitale senza farsi travolgere dalle mode del momento e i consigli per chi sogna di entrare in questo settore.
Un dialogo che non è solo il ritratto di un giovane talento, ma anche uno spunto per guardare al futuro della comunicazione con occhi nuovi.
Buona lettura!
Scopriamo insieme il mondo di Gabriele Toma
Intanto puoi seguire, prima di leggere la sua intervista, Gabriele Toma sui social:
Instagram Ufficiale: https://www.instagram.com/toma_gabriele/
Ecco la sua intervista
Gabriele Toma ha risposto alle classiche 5 domande in stile "Diaologamente" e in stile BlogAlMente.
Andiamo a leggerla insieme!
D- A soli 22 anni sei già un punto di riferimento nel digitale: qual è stato il momento o la scelta che ha segnato davvero la svolta nel tuo percorso?
Credo che la svolta sia arrivata quando ho deciso di non considerare più il digitale solo come una passione, ma come un vero e proprio lavoro. All’inizio sperimentavo per curiosità, provavo strategie, aprivo pagine social, facevo test sulle ads. Poi ho capito che quelle competenze potevano davvero generare valore concreto per le persone e per le aziende. La decisione di investire su me stesso, di formarmi in maniera costante e di buttarmi senza aspettare “il momento perfetto”, è stata la scintilla che ha cambiato tutto.
D- Il Salento è spesso raccontato come terra di bellezza e tradizione: quanto ha influito questo legame con le tue radici nella tua visione del marketing e della comunicazione?
Il Salento mi ha insegnato che dietro ogni storia c’è un’anima. Qui tutto è identità: i colori, i profumi, le feste di paese, il mare, l’ospitalità. Nel marketing cerco di portare questa stessa autenticità. Non mi interessa una comunicazione fredda e impersonale: voglio trasmettere emozioni, raccontare storie vere, far sentire le persone parte di qualcosa. Il legame con le mie radici mi spinge a ricordarmi che dietro i numeri ci sono persone, e che la comunicazione più forte è quella che resta umana, anche nel digitale.
D- Lavori con aziende locali, nazionali e internazionali: quali sono le differenze più evidenti nel modo di comunicare e quali strategie restano invece universali?
Ogni contesto ha le sue peculiarità. Le aziende locali spesso puntano molto sul territorio, sul legame diretto con il cliente e sulla reputazione costruita nel tempo. Quelle nazionali devono bilanciare la riconoscibilità del brand con la capacità di adattarsi alle diverse realtà locali. Le realtà internazionali, invece, richiedono una visione globale e un’attenzione alla diversità culturale e linguistica. Le differenze quindi ci sono, ma ci sono anche dei principi universali che restano invariati: la chiarezza, l’autenticità e la capacità di portare valore reale. Puoi cambiare la lingua, il target o i canali, ma se non crei fiducia e se non comunichi con trasparenza, nessuna strategia funziona.
D- Il digitale corre veloce: come riesci a restare aggiornato e a non farti “travolgere” dalle mode effimere del momento, trasformandole invece in opportunità concrete?
Ho imparato a distinguere tra trend passeggeri e veri cambiamenti strutturali. Seguo costantemente le novità, ma non mi butto su tutto: sperimento, testo e valuto se una novità può portare un reale beneficio. Non mi interessa rincorrere l’algoritmo del momento, preferisco capire come integrarlo in una strategia di lungo periodo. Credo che il segreto sia avere una bussola chiara: sapere chi sei, dove vuoi andare e che tipo di valore vuoi offrire. Così non rischi di essere travolto, ma sei tu a decidere quali strumenti usare e quando.
D- Se dovessi dare un consiglio ai tuoi coetanei che vogliono entrare nel mondo del marketing digitale, quale sarebbe il primo passo da fare… e l’errore da evitare a tutti i costi?
Il primo passo è iniziare, senza aspettare di essere “pronti al 100%”. Aprire un progetto personale, un blog, una pagina social, qualsiasi cosa che permetta di sporcarsi le mani e fare esperienza concreta. Non serve un titolo per iniziare, serve curiosità e costanza. L’errore più grande, invece, è copiare gli altri senza avere una propria identità. Il digitale è pieno di modelli e casi di successo, ma il rischio è diventare la copia di una copia. Il vero valore nasce quando impari dagli altri ma costruisci la tua strada, con la tua voce e la tua visione.
Conclude Gabriele Toma
Grazie di cuore ad Alessandro.
Rispondere a queste domande è stato un piacere autentico, perché nella corsa quotidiana si dimentica spesso di fermarsi e rileggere il proprio percorso con occhi diversi. Questa intervista mi ha dato l’occasione di farlo, e per questo ti sono grato.
È stato bello e prezioso ritagliarsi questo spazio di riflessione.
Gabriele Toma
L’intervista con Gabriele Toma non è stata solo un dialogo sul marketing digitale, ma anche un invito a guardare al futuro con occhi più consapevoli. La sua storia dimostra che la passione, unita a visione e determinazione, può abbattere ogni barriera di età e di contesto, trasformando le idee in risultati concreti. Dalla forza delle radici salentine alla capacità di parlare a realtà internazionali, Gabriele ci ricorda che il digitale non è soltanto uno strumento, ma un linguaggio vivo, capace di creare connessioni e opportunità. Ed è proprio da voci come la sua che nasce lo spirito di Dialogalmente: raccontare percorsi che ispirano, stimolano e aprono nuove strade.
Testo di Alessandro Bagnato per Blogalmente www.blogalmente.blog
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